
Juliette Colbert nasce il 26 giugno 1786 nel castello di Maulévrier, in Vandea (Francia), secondogenita del conte Edouard-Victurnien-Charles-René Colbert e della contessa Anne-Marie-Louise Quengo de Crénolle. Lo stesso giorno riceve il Battesimo con i nomi di Juliette-Frangoise-Victurnie Negli anni 1790-’91 con la famiglia lascia la Francia e vive in esilio in Olanda e in Germania; il 3 agosto 1793 a Bruxelles muore la madre mentre il 26 luglio 1794 a Parigi viene ghigliottinata la nonna paterna; nel 1802 con la famiglia può rientrare in patria e nel 1804 – 1806 a Parigi frequenta la corte imperiale e incontra il futuro sposo, Carlo Tancredi marchese Falletti di Barolo, nobile torinese. I due giovani si sposano il 18 agosto 1806. | ![]() |
Nel 1814, dopo il ritorno dei Savoia in Piemonte, si stabiliscono definitivamente a Torino nel magnifico palazzo Barolo, in via delle Orfane. Una delle prime visite alla città Giulia la compie nelle carceri senatorie e nel 1818, dopo alcuni viaggi all’estero, inizia il suo apostolato sistematico nelle carceri femminili. Il 16 luglio 1820 inoltra al Ministro degli Interni la richiesta di aprire una scuola per ragazze povere nel quartiere di Borgo Dora e il 10 gennaio dell’anno successivo presenta al Governo una lunga relazione sulla disumana situazione delle carceri con concrete proposte di riforma.Il 1821 registra alcuni moti rivoluzionari; dopo quelli del marzo ottiene dal Governo di trasferire tutte le detenute del Senato, delle Torri e del Correzionale nell’edificio delle Forzate, più salubre. Viene nominata Sovrintendente del nuovo carcere il 30 ottobre. Intanto il 1° settembre giungono a Torino le Suore di S. Giuseppe per aprire la scuola di Borgo Dora. Giulia continua il suo impegno assistenziale e formativo: il 23 settembre 1822 presenta al Governo la proposta di fondazione di una casa di educazione preventiva e riabilitativa per giovani pericolanti ed ex-detenute; il 7 marzo 1823 con le regie patenti di approvazione sorge la casa detta “Rifugio” perché posta sotto la protezione di Maria refugium peccatorum; nello stesso anno giungono a Torino le Dame del S. Cuore, per occuparsi dell’educazione e istruzione delle giovani nobili e dell’alta borghesia.Il 5 gennaio 1825 indirizza al Governo un “progetto per la conservazione e il miglioramento di alcune opere di carità” da lei istituite; nello stesso anno nel palazzo Barolo si apre una “sala d’asilo” per i figli dei poveri, che giunge ad ospitare 200 bambini. Negli anni seguenti Giulia deve fare i conti con una salute malferma, ma questa non la ferma nella sua attività. Il 23 giugno 1832 giungono a palazzo Barolo le Suore della Provvidenza di Domodossola per occuparsi dell’asilo; il 5 novembre dello stesso anno Silvio Pellico viene introdotto in casa Barolo, su invito di Carlo Tancredi e Giulia che, il 7 febbraio 1833, invia al Governo una lunga relazione sulle carceri presentando il suo metodo rieducativo fondato su istruzione, lavoro, educazione religiosa. Il 14 settembre successivo fonda l’istituto delle Sorelle Penitenti di S. Maria Maddalena (oggi Figlie di Gesù Buon Pastore). Nell’estate del 1835 a Torino scoppia il colera e i due sposi si prodigano nell’assistenza agli infermi. Nel 1838 i Barolo a proprie spese fanno innalzare di un piano il carcere delle Forzate, perché vi si possano stabilire le Suore di S. Giuseppe impegnate da alcuni anni presso le detenute. Nei due anni seguenti la marchesa finanzia la fondazione di scuole cattoliche nella diocesi di Pinerolo, dove vi sono molti Valdesi. Apre anche una scuola per formare maestre cattoliche. Il 4 settembre 1838 perde il marito, Carlo Tancredi. Nel 1839/1849 su proposta della marchesa viene impiantato a Torino un monastero delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento; il 14 agosto 1840 le Suore di S. Anna fanno l’ingresso nella grande casa acquistata e ristrutturata per loro dai marchesi in Via Consolata. Ospita un collegio per giovani della piccola borghesia e una scuola; il 28 agosto 1841 le Sorelle Penitenti fanno l’ingresso nel nuovo monastero fatto costruito dalla Marchesa presso il Rifugio; il 23 luglio 1843 nella casa attigua al monastero delle Maddalene sorge l’opera delle Maddalenine, 40 ragazze a rischio ospitate gratuitamente ed educate dalle suore; 10 agosto 1845 si inaugura l’Ospedaletto di S. Filomena, fondato per ospitare bambine disabili. Nell’inverno successivo Giulia è a Roma per ottenere l’approvazione degli istituti e delle costituzioni delle Suore Penitenti di S. Maria Maddalena e di S. Anna. Nel 1846 fa costruire, presso il monastero delle Suore di Santa Anna, una casa per ospitarvi 30 orfane chiamate le Giuliette; 1946 – 1947 costituisce nel suo palazzo tre “Famiglie di operaie”, gruppi di 12 giovani, che uscivano di giorno per andare a lavorare presso artigiani e commercianti. Alla direzione della “famiglia” vi era una “madre” laica. Nel maggio 1847 la Colbert è colpita da una grave e lunga malattia al punto che le viene somministrata l’Unzione degli Infermi. Nello stesso anno fa donazione di una casa alle Suore Luigine di Morra, presso Barolo, su richiesta del Vescovo dì Alba e provvede alla fondazione di una casa di educazione per fanciulle povere a Lugo, su richiesta del card. Baluffi. Nel 1849 le Suore di S. Giuseppe si ritirano dal carcere delle Forzate, Giulia vi continua il suo apostolato; istituisce un asilo d’infanzia a Castelfidardo, su richiesta del Municipio. Il 23 marzo 1854 da Torino partono cinque suore Maddalene per la nuova fondazione di Cremona. Fino al 1859 la marchesa visiterà ogni anno questa prima fondazione delle sorelle Penitenti di S. Maria Maddalena. Il 22 settembre 1856 conclude la redazione del testamento che consta di 95 articoli, in seguito redigerà otto aggiunte e una nota testamentaria in cui rinnova la sua professione di fede. Nel 1857 annesso all’Ospedaletto di S. Filomena, costituisce il laboratorio di S. Giuseppe, per ragazze povere dai 10 ai 18 anni; nel 1859 fa stampare e distribuire alle sue suore e a numerose persone tre meditazioni sulla fede; nel luglio del 1862 compone per le Suore di S. Maria Maddalena le meditazioni per la novena di S. Maria Maddalena e nove preghiere alla medesima santa; nello stesso anno si assume la costruzione della chiesa parrocchiale di S. Giulia in borgo Vanchiglia e dell’annesso oratorio. Fa un generoso lascito per stabilirvi una comunità di sacerdoti |